La fashion taskforce del principe Carlo d’Inghilterra lancia, durante il summit di Roma, un innovativo protocollo di sostenibilità e tracciabilità.
Durante l’evento del G20, a villa Wolkonski, in presenza dei responsabili delle maggiori aziende è stata lanciata un’iniziativa del tutto innovativa: il Digital ID, un vero e proprio passaporto digitale che racconta la storia di ogni capo di abbigliamento, ne permette la tracciabilità, ma soprattutto risponde al “diritto delle persone di sapere se ciò che comprano è creato in modo sostenibile”.
“La moda è uno dei settori più inquinanti del mondo, ma questo nuovo Digital ID mostra come il business sia impegnato in un cambiamento significativo e misurabile: fornire ai clienti le informazioni di cui hanno bisogno per fare scelte più pulite, sane e sostenibili. Questa rivoluzione dimostra che il business non si limita a parlare di questi problemi, ma che è passato all’azione”.
Stiamo per assistere ad una svolta industriale, quella del settore della moda – che è tra i più inquinanti – lanciando un’iniziativa che mette insieme richieste ormai mature di mercato con la necessità di cambiare la cultura del consumo.
Il Passaporto Digitale – Digital ID – rappresenta una rivoluzionaria tecnologia che utilizza i dati per informare i clienti delle credenziali di sostenibilità dei loro acquisti e per facilitarne il processo di circolarità, con l’obiettivo di fornire informazioni su come i prodotti sono progettati, fabbricati e distribuiti, e quindi metterli in grado di fare scelte di acquisto più sostenibili. Allo stesso tempo, grazie alla tracciabilità, si mira ad estendere la longevità dei prodotti e consentire ai marchi di scalare modelli di business circolari. La Fashion Taskforce è presieduta da Federico Marchetti, che ha già lasciato il segno fondando Yoox e Net-a-porter, ovvero dando vita vent’anni fa all’e-commerce del lusso, il quale afferma che “la tecnologia possa aiutare la sostenibilità”. Inoltre l’imprenditore sostiene che “Brand da una parte e clienti dall’altra, stanno prendendo questo percorso di sostenibilità, i clienti lo chiederanno sempre di più e i brand daranno sempre di più, portando un grande cambiamento nel settore della moda”
All’evento in villa Wolkonsky, la Taskforce – cui partecipa l’olimpo della moda, da Armani a Cucinelli, da Mulberry e Chloè e Stella McCartney – ha portato al principe Carlo il frutto di sei mesi di lavoro in direzione di una moda sostenibile e tracciabile.
In questa cornice si colloca l’approccio innovativo del modello di business di Tender, orientato a soddisfare un ulteriore aspetto correlato al tema della sostenibilità: un assetto logistico di delivery che tuteli l’ambiente e rispetti i centri urbani. Tutte le consegne di Tender sono “a zero emissioni” poiché operate con un approccio intermodale che mixa trasporto pubblico urbano e veicoli elettrici di proprietà o in sharing. In questo modo si ovvia all’annoso problema dell’inquinamento dei veicoli dei corrieri tradizionali, alla congestione dei centri urbani, alle problematiche alla viabilità cittadina – ulteriore – ostacolo al commercio di vicinanza e alla libera circolazione.
Fonti: Ansa, Sole 24h